Pandemic conspirators
Elias E. Kourkoutas, Professor of Psychology in the University of Crete
Pieces of heaven, pieces of men
fallen on our bed
death celebrated
alone or in company
our body detached from the other’s body
the soul from its flesh
new fears, new theories,
new conspiracies emerged
everyone said it's hell
here, now and in the future
graves were dug on TV
our lives hanging from a drip
we remained breathlessly attached
in insomnia
without looking at the reflection of the other
with the only thought running out of this house
with the melancholy and audacity of a teenager
escaping life having written a letter to his parents
The cosmogonies did not save us
the search for the Divine was not working
the irony was not enough
sleeping pills weren't good enough
mourning in anticipation
everyone was betting
on the withered side of life
a scarecrow was erected
in the middle of the squares
and life became a toothless gypsy
in a restaurant in the city center
Death wears the face
and the outfit of the father
the bodies remain in the dark,
in the living room, in bed among us
Elsa, Maria, Antonino
the mother, the aunt, the parish priest,
Luigi and Davide
cut gradually their hands
their feet piece by piece
confessions in the melancholic dawn
Eternity is a child who plays
a crippled adult approaches
I became my father's father
my mother's mother
the angry brother
pain with the knife
on the heart of the lamb
I have become my own death
lying on the table
in the wedding dress
*Written for an international project directed by Roberto Cajafa
(Theater Association- Tangiro) for the victims of COVID-19
Cospiratori della pandemia
Pezzi di cielo, pezzi di uomini
sul nostro letto
la morte festeggiava
da sola o in compagnia
il corpo distante dal corpo dell’ altro
l’ anima dalla sua carne
nuove paure, nuove teorie,
cospirazioni nuove emerse
tutti dicevano è l’inferno
qui, ora e in futuro
ogni volta che si apriva
una tomba in TV
le vite appese a un tubo
noi rimanevamo legati
nell’insonnia
senza lo sguardo allo specchio dell'altro
con l’unico pensiero di fuggire da questa porta
con la malinconia e l’audacia di un adolescente
che scappa dalla vita
avendo scritto una lettera ai suoi genitori
Le cosmogonie non ci hanno salvato
la ricerca del Divino non funzionava
l'ironia non era abbastanza
i sonniferi non erano sufficienti
il lutto in attesa
tutti scommettevano
la parte sotterranea della vita
uno spaventapasseri fu eretto
nel mezzo delle piazze
e la vita divenne uno zingaro senza denti
in un ristorante nel centro della città
Nel mio paese
la morte indossa
la faccia e il costume del padre
i corpi stanno
nel buio, nel soggiorno,
a letto in mezzo a noi
Elsa, Maria, Antonino
la madre, la zia, il parroco,
Luigi e Davide
tagliate a poco a poco
le loro mani
pezzo per pezzo i loro piedi
confessioni nell’ alba mortale
L'eternità è un bambino che gioca
un adulto storpio si avvicina
sono diventato il padre di mio padre
la madre di mia madre
il fratello arrabbiato
il dolore con il coltello
sul cuore dell’agnello
Sono diventato la mia stessa morte
sdraiata sulla tavola
con il vestito da sposa
......
Elias Kourkoutas
Larissa, Grecia 13/8/20
_*Scritta per un progetto internazionale di Roberto Cajafa _
(Associazione di teatro- Tangiro) per le vittime di COVID-19